Forse ormai c’è poco bisogno di ribadirlo ma gli smartphone stanno cambiando l’approccio alle decisioni e agli acquisti degli italiani. Quando realizziamo un nuovo sito web per un cliente, sappiamo benissimo che il primo dispositivo da cui verrà visualizzato sarà uno smartphone. Ma come li usiamo per cercare? Che impatto hanno queste ricerche sulla futura decisione di acquisto?
Il piccolo schermo che abbiamo quasi sempre con noi sta diventando sempre più lo strumento preferito per navigare il Web: per informarci, per intrattenerci, per trovare ciò di cui abbiamo bisogno. E per comunicare, in forma vocale o scritta. Sono l’80% le persone che usano regolarmente lo smartphone per navigare il web. Il motivo principale è probabilmente l’averlo sempre a portata di mano. Potremmo quasi pensare che come un orologio al polso ormai è parte integrante di noi stessi. Per alcuni, sebbene siano pochi; il telefono è addirittura l’unico strumento per andare on line.
Da un’analisi cross device, infatti, emerge che, tra quanti possiedono uno smartphone e lo utilizzano per navigare il Web, il 97% usa anche un computer (desktop o laptop.) per navigare in rete.
Usiamo lo smartphone anche per fare ricerche sui motori, Google in testa ma anche Bing, Amazon, Ebay e Youtube. La percentuale di quanti cercano una o più volte al giorno attraverso lo smartphone è passata dal 46% del 2014 al 61% del 2015: di fatto, un possessore di smartphone su due ritiene questa opportunità così utile da fruirne costantemente. Si preferisce il telefono per cercare perché è sottomano quando serve per il 64% degli italiani, È più pratico e maneggevole per il 48%, è più rapido e veloce per il 40%. Il 29% lo usa per portare con se le informazioni trovate e per poter facilmente riprendere la ricerca svolta per il 15%. Per finire il 14% lo ritiene indispensabile perché è possibile utilizzare le app che facilitano le ricerche e per la privacy (più sicurezza) per il restante 5%. Una curiosità è che la maggior parte delle persone fa le ricerche si sul dispositivo mobile ma da casa.
Ma quali sono le fonti che chi cerca nei motori preferisce cliccare, quando è di fronte alla pagina di risultati?
Stando agli intervistati, per ricerche di tipo commerciale (finalizzate quindi a un acquisto), la preferenza va ai siti di comparazione, quindi ai siti di chi quel bene o quel servizio lo realizza e, sul terzo gradino del podio, gli strumenti di diffusione dei cosiddetti “contenuti generati dagli utenti”.
Gli smartphone e gli acquisti.
Sebbene la propensione degli italiani ad acquistare on line è ancora bassa rispetto al resto dell’Europa occidentale, solo il 4% del volume complessivo degli affari, il volume di questo sta crescendo di anno in anno. Sarebbe però errato, da questi numeri, trarre la conclusione che i dispositivi mobili non abbiano un impatto concreto sugli acquisti.
Perché, oggi molti acquisti in negozio sono determinati anche dalle informazioni che i compratori sono riusciti a ottenere grazie ai propri dispositivi mobili.
Avere un sito web pensato solo per computer come si usava fare fino a diversi anni fa porta direttamente o indirettamente a una perdita di potenziali clienti. Purtroppo di siti così ne è pieno il web e i loro gestori dovrebbero capire quanto invece sia importante dare le giuste informazioni agli utenti che navigano da smartphone che, in mancanza di una gradevole fruizione passano ad altro immediatamente. Purtroppo complice di questo sono anche quelle directory famose che fanno siti tutti uguali e spesso non responsivi forti però di una forza vendita e di un brand autorevole (nel passato secondo noi). In conclusione gli italiani sempre di più orientano le loro spese passando prima da una ricerca da un dispositivo mobile perciò, non solo qualsiasi azienda deve essere presente su internet ma lo deve fare nel modo migliore.
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